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News - 27/02/2025

[Dal blog DIHP]: Manutenzione industriale: motore dell’efficienza operativa

La manutenzione industriale, che rappresenta uno dei processi più critici nel garantire continuità operativa, efficienza produttiva e sostenibilità economica di un’azienda. Il nuovo articolo del DIHP approfondisce il tema della manutenzione predittiva.

Cosa si intende per manutenzione industriale?

Come ben esprime la legge di Murphy, “Se qualcosa può andare storto, lo farà“: questo principio si riflette perfettamente negli impianti industriali, dove i guasti tendono a verificarsi nei momenti meno opportuni, spesso quando la produttività è al massimo carico o quando una scadenza è imminente o addirittura si è in ritardo con le consegne con importanti conseguenze economiche ed organizzative; per questo motivo, la manutenzione non è solo una funzione operativa ma un elemento strategico per mitigare i rischi e massimizzare l’efficienza.

In un contesto di crescente complessità tecnologica, l’incapacità di ottimizzare la manutenzione non è più sostenibile, per questo, la digitalizzazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate offrono opportunità significative per trasformare la manutenzione da semplice funzione operativa a vantaggio competitivo.

Quali sono le manutenzioni obbligatorie per legge?

Prima di approfondire i pain points di questo processo e le relative best practices, proponiamo di seguito un elenco delle diverse tipologie di manutenzione, in modo da allinearsi sul significato dei diversi termini.

 

Manutenzione autonoma

La manutenzione autonoma include attività semplici ma essenziali come pulizia, lubrificazione e piccole regolazioni, eseguite direttamente dal personale addetto, consente di:

  • rilevare precocemente segnali di deterioramento;
  • ridurre la frequenza di guasti maggiori;
  • incrementare il coinvolgimento degli operatori nella cura degli asset.

Un esempio di manutenzione autonoma è la manutenzione di routine dei presidi antincendio, dove ogni ispezione è registrata su cartellini applicati agli asset stessi.

 

Manutenzione preventiva

La manutenzione preventiva si basa sull’esecuzione di attività programmate per rallentare il deterioramento degli impianti e prevenire guasti imprevisti. Questa strategia è fondamentale per minimizzare i fermi macchina e ottimizzare la produzione.

La manutenzione preventiva si suddivide in:

  1. periodica: eseguita secondo un calendario prestabilito;
  2. su condizione: basata sul monitoraggio di parametri specifici (es. numero di cicli di lavoro o chilometri percorsi), che consente di intervenire solo quando necessario;
  3. predittiva: la forma più avanzata, che utilizza sensori IoT per raccogliere dati in tempo reale e identificare potenziali guasti prima che si verifichino. Questo approccio è spesso associato all’Industria 5.0 e richiede l’uso di tecnologie come big data e analisi predittiva.

 

Manutenzione correttiva

La manutenzione correttiva, conosciuta anche come “manutenzione a guasto“, prevede interventi solo dopo il verificarsi di un problema.

Sebbene sia la forma di manutenzione più semplice e spesso inevitabile, è anche la più costosa in termini di impatti sulla produttività e sui costi di riparazione.

Le sottocategorie della manutenzione correttiva includono:

  • adeguativa: modifiche per risolvere problemi specifici;
  • evolutiva: miglioramenti tecnologici;
  • non pianificata: interventi urgenti e imprevisti.

 

Manutenzione migliorativa

A differenza delle precedenti, la manutenzione migliorativa mira ad aumentare il valore degli asset o a migliorare le condizioni operative; questo approccio ha un impatto positivo non solo sulla produttività ma anche sulla sicurezza e sulla sostenibilità aziendale: il revamping.

 

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Il Digital Innovation Hub Piemonte (www.dih.piemonte.it) è nato nel 2017 su iniziativa delle Associazioni confindustriali del Piemonte con l’obiettivo di favorire la trasformazione digitale delle imprese del territorio. Il DIHP rappresenta un modello snello e concreto di supporto innovativo alle imprese, che mette a fattor comune le diverse esperienze e competenze ed indirizza le aziende, e in particolare le PMI, verso i partner che possano aiutarle durante il percorso di trasformazione digitale, fornendo servizi di mentoring e di supporto.
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  • Matching con fornitori di tecnologie abilitanti 4.0, centri di ricerca e formazione, Competence Center, Poli di innovazione, ecc.
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Per ulteriori informazioni, cfr. la nostra circolare n. 55/2025

 

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