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Come ben esprime la legge di Murphy, “Se qualcosa può andare storto, lo farà“: questo principio si riflette perfettamente negli impianti industriali, dove i guasti tendono a verificarsi nei momenti meno opportuni, spesso quando la produttività è al massimo carico o quando una scadenza è imminente o addirittura si è in ritardo con le consegne con importanti conseguenze economiche ed organizzative; per questo motivo, la manutenzione non è solo una funzione operativa ma un elemento strategico per mitigare i rischi e massimizzare l’efficienza.
In un contesto di crescente complessità tecnologica, l’incapacità di ottimizzare la manutenzione non è più sostenibile, per questo, la digitalizzazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate offrono opportunità significative per trasformare la manutenzione da semplice funzione operativa a vantaggio competitivo.
Prima di approfondire i pain points di questo processo e le relative best practices, proponiamo di seguito un elenco delle diverse tipologie di manutenzione, in modo da allinearsi sul significato dei diversi termini.
Manutenzione autonoma
La manutenzione autonoma include attività semplici ma essenziali come pulizia, lubrificazione e piccole regolazioni, eseguite direttamente dal personale addetto, consente di:
Un esempio di manutenzione autonoma è la manutenzione di routine dei presidi antincendio, dove ogni ispezione è registrata su cartellini applicati agli asset stessi.
Manutenzione preventiva
La manutenzione preventiva si basa sull’esecuzione di attività programmate per rallentare il deterioramento degli impianti e prevenire guasti imprevisti. Questa strategia è fondamentale per minimizzare i fermi macchina e ottimizzare la produzione.
La manutenzione preventiva si suddivide in:
Manutenzione correttiva
La manutenzione correttiva, conosciuta anche come “manutenzione a guasto“, prevede interventi solo dopo il verificarsi di un problema.
Sebbene sia la forma di manutenzione più semplice e spesso inevitabile, è anche la più costosa in termini di impatti sulla produttività e sui costi di riparazione.
Le sottocategorie della manutenzione correttiva includono:
Manutenzione migliorativa
A differenza delle precedenti, la manutenzione migliorativa mira ad aumentare il valore degli asset o a migliorare le condizioni operative; questo approccio ha un impatto positivo non solo sulla produttività ma anche sulla sicurezza e sulla sostenibilità aziendale: il revamping.
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